Presso i “Giuseppini” di Acquedolci c’è il tutto esaurito, anche per i posti all’impiedi. La grande sala è stipata come un uovo e si va dal semplice cittadino al Consigliere, al Sindaco, al Parlamentare nazionale. Sono i tanti giovani che lo hanno scelto ad “aprire le danze” con uno stipato video in cui danno il loro impegno ad una politica finalmente diversa dagli stereotipi ahimè classici della politica acquedolcese. Tre sono le direttive fondamentali con i quali si candida Alvaro: 1) ascoltare i cittadini, punto presente sin nel simbolo e nel motto (“si tratta del primo complimento che ha ricevuto il mio impegno: ma tu ci ascolti…) ; 2) consentirne la partecipazione; 3) venire incontro alle loro esigenze primarie (segnatamente l’acqua: se si fanno dei debiti li si facciano per le esigenze primarie dei cittadini). Non è un caso che per il simbolo si siano scelti i colori di Acquedolci, il bianco ed il verde; il castello (riferimento alla tradizione); la Chiesa madre per riferirsi ai modelli valoriali; il Municipio per riferirsi ad un nuovo modello di gestione e partecipazione civica; il mare. “Questa di oggi, è, invero, una richiesta di affetto, la presentazione originaria della candidatura risale infatti a dicembre presso la sartoria di Pippo Spina…” La storia è invero posta ben più lontano nel tempo: Alvaro Riolo è infatti “allievo” di Salvatore Oriti e, dal palco – privo di barriere divisorie – lo ricorda con commozione ed orgoglio: un Maestro del management politico dalle grandi doti umane. “Oriti è per me un fratello maggiore, e questa nuova casa è costruita con lui ed i suoi principi”. E, spunta fuori, tra sorrisi e commozione di tanti, la vecchia bandiera dei tempi di Salvatore. Di qui, fare decentramento e partecipazione, contro gli stereotipati modelli egocentricamente accentratori cui specie la politica acquedolcese ha abituato sino alla totale nausea dei cittadini. Dunque nuove Commissioni con la partecipazione dei cittadini, partecipazione delle associazioni e decisioni prese da queste, comprese quelle commerciali. Il programma è ovviamente aperto alle istanze dei cittadini, il primo punto, improcrastinabile per Acquedolci, è la drammatica situazione dell’acqua: lo scavo dell’ultimo pozzo pubblico infatti risale ai tempi dell’amministrazione Oriti… I primi 100 giorni, sottolinea Alvaro, “saranno i giorni dell’adrenalina, in cui sarà necessario il massimo sforzo di tutti, sforzo non solo economico: ci sono tante cose che si possono fare a costo zero, come il recupero delle tradizioni storiche…” Mentre le note dell’inno “Lo squadrone siamo noi…” avvolgono la sala, il palco è illuminato dalla proiezione dell’immagine di Lupo Alberto e vi salgono ad abbracciare Alvaro Riolo i “lupi”, tutti di mezz’età, quelli grazie ai quali si è potuto fare tanto… Alvaro si avvia ai saluti: “noi ci mettiamo la faccia…”
francesco latteri scholten.