La recente proposta a Papa Francesco del teologo Andrea Grillo, di rivedere per il 2018 le norme sul celibato da parte del movimento sacerdoti lavoratori sposati per una riforma della Chiesa, riporta all’attualità (se mai ne fosse uscito) un importante – anche se del tutto misconosciuto – incontro, avvenuto agli inizi degli anni ’90 sul sagrato di San Pietro, tra tre eminenti segretari. Uno è segretario di uno dei più importanti Cardinali della Chiesa, assai vicino al Papa; l’altro è segretario a livello internazionale dell’ OFM ossia dei frati Cappuccini; il terzo è segretario di una delle massime eminenze grigie della politica italiana. Come spesso gli accordi “veri”, quelli veramente importanti, non sono fatti in incontri ufficiali o nelle sedi deputate, così è negli incontri informali – più che in quelli tecnici – che i veri nodi delle questioni hanno una possibilità di venir fuori, possibilità tanto maggiore quanto maggiore è l’informalità, la scherzosità del dialogo, ma, al tempo stesso, l’assoluta certezza della serietà professionale di ciascuno. I tre hanno in comune un “dogma”, quello del loro mestiere e di cui sono osservantissimi: segretario, da segreto ossia occulto, nascosto. Il dialogo è in tedesco, altra cosa che hanno in comune. La giornata domenicale da ottobrata romana di quelle da favola, apre alla scherzosità ed è il Cappuccino ad avviare il discorso rivolgendosi al laico: “se vuoi puoi fare qualsiasi domanda, anche quelle imbarazzanti…” “Sicuro che non scandalizzo il segretario del Cardinale?” “Non ti preoccupare, tutti noi in confessionale sentiamo tante di quelle cose…” “Sia. Comunque, visto che si parla di confessionale, avete ovviamente la mia parola che non passo niente all’amico giornalista dello Spiegel…” “Sei proprio sicuro del tutto che non sia anche amico nostro?” Dopo la risataccia comune è il segretario del politico a riprendere: “Allora vado giù forte?”. Il Cappuccino: “Vai…” “Benissimo, subito la classica: il matrimonio dei preti. Non è un dogma e Gesù stesso lo istituì propositivamente, tant’è che come nota già S. Paolo – la lettera non me la ricordo, i teologi siete voi – stizzito, perché lo seccavano perché aveva la donna: perché vi lamentate perché porto con me una sorella? Tutti hanno una donna: Pietro, Giacomo, Giovanni… Non uscitevene con giochini teologici…” Il Cappuccino: “Noo, c’è qui il segretario di uno dei più eminenti Cardinali e teologi, teologo lui stesso, a risponderti.” Il segretario del Cardinale: “Non ti preoccupare. Vedi, il problema è pratico. Stiamo parlando in tedesco e noi due siamo tedeschi, tu sei un mezzosangue, ma qui in Italia la cosa non cambierebbe mica, anzi. Al punto: in Germania abbiamo i Protestanti, che come sai si possono sposare e sono sposati; nei Paesi dell’Est ci sono gli Ortodossi che anche loro si possono sposare e sono sposati. Siamo anni ’90 del Novecento, ci sono da un bel po’ di tempo le statistiche. E dicono questo, che i dati sono praticamente del tutto sovrapponibili a quelli dei laici, ossia su 100 matrimoni oltre 60 finiscono in divorzio. Cioè la Chiesa stasera mette il matrimonio dei preti, domani mattina deve mettere anche il divorzio. E, domani a mezzogiorno, possiamo prendere, chiudere, impaccare baracca e burattini e andare a casa tutti quanti… Tanto vale lasciare le cose come stanno, del resto le cifre stesse della statistica dicono che il vero problema non è questo…” Il segretario politico: “A questo non avevo pensato. Allora sono d’accordo anch’io…” Il segretario del Cardinale: “Vedi”. “Là c’è un buon caffé, possiamo andarci a prendere un cappuccino di quelli veri… Mi scusi, non volevo…” “Non ti preoccupare…”
francesco latteri scholten
Fonti: i miei amici topi delle fogne come me.