Tutti gli articoli di Giuseppe Scaffidi Fonti

“Le trappole del Web: quando il gioco diventa letale”

Chiunque di voi ricorderà sicuramente il capolavoro cinematografico di Henry Joost e Ariel Schulman – “Nerve”, scritto da Jeanne Ryan e interpretato da Emma Roberts. Si tratta di un film che attraverso un taglio adrenalinico, descrive una realtà virtuale ormai alla deriva, plasmata dall’avvento di un gioco, dal cui nome deriva il titolo del film. Continua la lettura di “Le trappole del Web: quando il gioco diventa letale”

CARNEVALE ACQUEDOLCI

Una bella edizione la cinquantaduesima che si è appena conclusa, dopo l’interruzione dello scorso anno. Carri allegorici di pregevole fattura, che hanno messo in evidenza il grande impegno profuso dai veri protagonisti di questo carnevale, i carristi.

L’origine del Carnevale acquedolcese risale all’anno 1966, quando, su iniziativa di alcuni giovani, vennero organizzati veglioni per festeggiarlo. Ma la prima apparizione dei carri allegorici è avvenuta nel 1969.

Dopo la pausa di riflessione dello scorso anno, a seguito di un incendio che ha bruciato i carri in allestimento, quest’anno si è ripreso con rinnovata energia, con un grande coinvolgimento di grandi e piccoli.

Sono stati allestiti quattro grandi carri allegorici e si è assistito ad una notevole affluenza di pubblico proveniente dalle località più varie.

Grande la partecipazione di gruppi mascherati, sia locali, sia provenienti da vari centri del comprensorio.

Tre le sfilate in programma, con quella conclusiva di domenica 1 marzo, durante la quale sono stati assegnati i premi ai carri allegorici,  ai gruppi e alle singole maschere.

Tanti i premi assegnati: per i gruppi è stato premiato  “Medusa e getta”; per gli under 10 sono stati premiati Federico Campisi per la maschera “Il Re dal mantello rosso” e Benedetto Rotelli, “fauno dei boschi” ed il gruppo coreografico “I nuovi arrivati”.

Il premio Doroteo, (il simbolo ufficiale del carnevale acquedolcese), è stato assegnato agli “alieni gonfiabili”; miglior scatto fotografico a Ruggero Gullia “Granduca di Venezia” ad opera di Innocenzo Gerbino.

Premiato anche il gruppo “Gli egiziani” proveniente da Tortorici e un numeroso gruppo proveniente da Rocca di Caprileone, arrivato con un autobus con bandiera pontificia, composto da Papa, cardinali, vescovi, gendarmeria, guardie svizzere, guardie del corpo, etc.

Alla fine della serata il momento più atteso della premiazione dei carri allegorici.

Al quarto posto “Braccio di ferro” del gruppo I nuovi arrivati, al terzo posto il carro denominato “E io mi liccu a sarda”, al secondo posto “Chi vivrà vedrà del gruppo Lo Zodiaco, che aveva come tema allegorico il problema attualissimo degli sconvolgimenti climatici. Al primo posto “La passione non brucia” del gruppo Paparazzi, che ha voluto ironizzare su quanto accaduto lo scorso anno, facendolo diventare il tema del loro carro, risultato vittorioso.

 

Grande l’affluenza di visitatori, che ha dimostrato il desiderio delle persone di divertirsi, esorcizzando il momento non propriamente buono che stiamo attraversando.

Giuseppe Scaffidi Fonti

 

CI VORREBBE COSI’ POCO

Era il 30 novembre 2018 quando segnalai ad un amministratore del Comune di Acquedolci, il fatto che ci fossero dei contenitori dedicati alla raccolta differenziata delle pile esauste stracolmi di ogni tipologia di rifiuti, evidenziando l’esigenza che fossero svuotati.

Questi contenitori si trovavano in via Genova, in Corso Italia ang. via Venezia ed in via Gen. Di Giorgio ang. via Mazzini (di fronte al Municipio).

Dopo ripetute segnalazioni i primi due sono stati rimossi, si, avete capito bene, invece di essere svuotati per continuare a fruirne, sono stati completamente eliminati dal sito dove si trovavano. Il terzo, quello pieno zeppo da mesi, ma di cui nessuno si accorge, (vedi foto sottostante),  fa ancora bella mostra di sé in pieno centro, alla faccia del decoro urbano e delle esigenze igienico-sanitarie.

Qualche settimana fa incontrando dei vigili, ho segnalato questo sconcio, mi è stato risposto che la cosa era stata già evidenziata ad un addetto/responsabile della ditta che si occupa della raccolta rifiuti, il quale avrebbe promesso lo svuotamento dello stesso nei giorni successivi.

Oggi, passando  per quella via ho visto che il contenitore stracolmo era ancora lì e che nulla era cambiato. Davanti al Municipio ho incontrato uno di quei vigili, al quale ho chiesto quali novità ci fossero su quanto loro segnalato nei giorni precedenti.

Inutile dire quale sia stata la risposta.

Ma a chi mi devo rivolgere? Chiedevo esasperato dalla paradossale situazione di apatia e di noncuranza; mi girai verso il Palazzo e ne scorsi una rappresentante, alla quale manifestavo quanto stava accadendo. La stessa, ancora in mia presenza, telefonava al responsabile spiegando quanto da me riferitole.

Vuoi vedere che per ottenere che si svuoti un cassonetto bisogna rivolgersi in alto!

Che tristezza…Comunque spero che queste mie segnalazioni servano a qualcosa.

Staremo a vedere!

Giuseppe Scaffidi Fonti

 

IN NOCTE VERITAS

Si è svolta ieri la sesta edizione della Notte nazionale del Liceo classico, che ha visto impegnati gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale scolastico del Liceo classico “Sciascia” di Sant’Agata Militello, in un tour de force fatto di teatro, arte, musica.

Il tema scelto di questa edizione è stato La Verità, che non può essere disgiunta dalla Giustizia. “Non c’è verità senza giustizia, come non c’è giustizia senza verità”, il motivo conduttore della serata.

Dopo l’indirizzo di saluto della Dirigente Larissa Bollaci e del Sindaco di Sant’Agata Bruno Mancuso, si è  assistito ad un susseguirsi serrato di eventi: la lettura del Prologo dell’Agamennone, danze e il “Processo ad Oreste”,  (tragedia liberamente tratta da “Coefore” ed “Eumenidi” di Eschilo) – a cura del laboratorio teatrale del liceo classico “Le Maschere”  diretto dal Prof.  Sergio Foscarini.

A seguire ed in contemporanea una serie di laboratori tematici.

Nella seconda parte della serata si è assistito alla rappresentazione della commedia brillante, liberamente tratta dalle opere di Aristofane, “Cercasi Euripide disperatamente”, sempre a cura del laboratorio “Le maschere”.

Tra la prima e la seconda parte è intervenuto l’assessore regionale alla pubblica istruzione On. La Galla, il quale ha plaudito alla iniziativa dei Licei classici, ribadendo l’importanza della preparazione umanistica e l’auspicio che la scuola offra sempre pari opportunità e prepari i giovani all’impegno sociale e nel mondo del lavoro.

Una serata all’insegna della riflessione e della bellezza, atto finale di un impegno degli studenti, dei docenti e di tutto il personale scolastico, che hanno dato il massimo, garantendo l’ottima riuscita dell’evento che fa ormai parte della tradizione della scuola.

Giuseppe Scaffidi Fonti

 

SEGNALI DI SOFFERENZA

Consiglio Comunale di Acquedolci di oggi, 19 dicembre 2019.

In apertura di seduta,  si è assistito alla presentazione delle dimissioni da capogruppo di maggioranza da parte del consigliere Salvatore Scaffidi, depositate poco prima presso la segreteria comunale.

Di seguito il testo delle stesse:

“Io sottoscritto consigliere comunale Scaffidi Fonti Salvatore, con la presente rassegno formalmente le mie dimissioni irrevocabili da capogruppo consiliare di maggioranza. Questa mia decisione viene presa dopo una attenta e meditata riflessione, dato lo spirito di servizio, l’abnegazione e l’importanza che ho sempre attribuito, nei cinque anni quale consigliere di minoranza e da giugno 2017 fino ad oggi, ai lavori di questo consiglio comunale.

Lascio questa carica per evidenti ragioni di ordine etico e morale che non mi consentono di pormi sulla stessa linea di molte scelte operate dall’amministrazione, ma soprattutto del suo modus operandi, la cui commistione e sovrapposizione di ruoli e compiti, a mio avviso, non risponde a quel sacro principio costituzionale che è il buon andamento della pubblica amministrazione. Il progetto politico di cui ho fatto parte e che ho contribuito a creare risulta tradito nel momento in cui è evidente la voragine ormai esistente tra amministratori e cittadini, con i primi incapaci di farsi un esame obiettivo in merito al lavoro sin qui svolto ed i risultati ottenuti.

Lo spirito etico che ha sempre contraddistinto il mio ruolo di consigliere comunale, per l’altissimo valore morale e civico che esso rappresenta, continua a pervadermi e per questo motivo continuerò a svolgere il ruolo di rappresentante cittadino in seno al consiglio, riservandomi, caso per caso, di valutare la bontà di ogni argomento di cui si tratterà da qui alla fine del mandato.      Con osservanza ”  .

 

 

 

 

Segnali di inciviltà

Da alcuni anni,  periodicamente, all’incirca una volta al mese, mi trovo ad andare presso il Policlinico Universitario di Messina.

Una cosa che ha colpito la mia attenzione è stata il poco rispetto che alcune persone hanno per il  bene comune. Nel caso specifico riguardo alla struttura ospedaliera che accoglie le persone che soffrono, che vengono curate con impegno da parte dei medici e degli operatori sanitari…

E per non restare nel vago ecco cosa ho visto parecchio tempo fa, e continuo a vedere ogni volta che entro in uno dei padiglioni della struttura, affacciandomi da una finestra…

Ogni commento è superfluo!

Giuseppe Scaffidi Fonti

Segnali di civilta’

A volte, le piccole cose fanno la differenza e comunque contribuiscono a rendere migliori i luoghi che abitiamo. E anzi le piccole cose sono ancor più importanti quando non si ha la possibilità, o non si dispone di quella progettualità necessaria per realizzarne di grandi. Dalle piccole cose ai grandi progetti, le une non escludono gli altri.

Mi e’ capitato due anni fa di recarmi a Cremona. Una bella città, a misura d’uomo, che mi ha colpito oltre che per le sue bellezze artistiche ed architettoniche anche per l’ ordine e la pulizia.
Ad avvalorare ciò, anche se potrà apparire banale, la vista di un segnale  di “obbligo”, che invitava gli interessati cui era diretto ad adottare certi comportamenti.

Una cosa “normale” mi è apparsa “straordinaria”, tanto da sentire l’esigenza di scattare una foto. Ho cercato di dare una spiegazione a tutto ciò. Continua la lettura di Segnali di civilta’

CRISTO IN GLORIA

Sabato 19 ottobre sarà inaugurato il mosaico del Battistero realizzato da Padre Marko Ivan Rupnik, artista della Comunità del Centro Aletti di Roma, tra il  9 e il 10 ottobre appena trascorsi.

“Cristo in Gloria con Maria Corredentrice” è il titolo attribuito all’opera realizzata.

Marko Ivan Rupnik  è un artistateologo e presbitero sloveno, appartenente ai Gesuiti.

Insieme all’Atelier d’Arte spirituale del Centro Aletti, di cui è direttore, ha realizzato in tutto il mondo opere famose, come i mosaici della Cappella “Redemptoris Mater” in Vaticano, quelli delle basiliche di Fátima e di San Giovanni Rotondo, quelli sulla facciata del Santuario di Lourdes, nella Cattedrale di Santa Maria Reale dell’Almudena a Madrid, della Chiesa ortodossa della Trasfigurazione a Cluj, del Santuario di san Giovanni Paolo II a Cracovia, del Santuario di San Giovanni Paolo II a Washington e del Santuario di Madonna Ta’ Pinu a Gozo. (da Wikipedia).

P. Rupnik considera il mosaico il risultato di un’opera collettiva:

il mosaico non lo si può fare da soli, è sempre un’opera corale”. Nell’antichità i mosaici erano fatti da artisti che lavoravano sotto la guida di un maestro tutti insieme nel cantiere. Perciò fare mosaici è “un’esperienza ecclesiale”. “Dal lavoro di comunione il movimento materico pian piano si rivela, acquista un volto”. “Qui a Capiago a lavorare con me c’erano dodici artisti. Se ne fossero mancati tre, ne sarebbe venuto un mosaico diverso. Perché nessun mosaico è fatto a tavolino in modo astratto o rigidamente prefissato. Bisogna tenere conto delle persone che concretamente vi lavorano.” (1)

Ed anche un tutt’uno tra opera d’arte ed evento liturgico:

In p.Marko matura “la percezione dell’unità organica tra l’evento liturgico che si celebra e l’edificio o lo spazio che lo ospita. L’arte nell’edificio liturgico non è decorativa, ma è costitutiva dell’evento che lì si celebra e della comunità che si riconosce in quell’edificio, immagine della Chiesa, dell’umanità e dell’universo trasfigurati. Abbiamo bisogno di un’arte liturgica che non solo susciti ammirazione, ma anche devozione, riverenza, pietà, senso religioso.” (2)

 L’arte nell’edificio liturgico non è decorativa, ma è costitutiva dell’evento che lì si celebra e della comunità che si riconosce in quell’edificio, immagine della Chiesa, dell’umanità e dell’universo trasfigurati. Abbiamo bisogno di un’arte liturgica che non solo susciti ammirazione, ma anche devozione, riverenza, pietà, senso religioso.” (3)

Certamente, il mosaico realizzato nella Chiesa di Acquedolci, oltre a costituire un  arricchimento per il Tempio, 12 m.q. di “Bellezza”,  rappresenta, nelle intenzioni dell’artista, un aiuto ad avvicinarsi a Dio.

Giuseppe Scaffidi Fonti

(1) Lorenzo Prezzi, Bellezza, carne del vero – Intervista a p.Marko Ivan RupnikRegno-attualità n.20, 2009, p.681

(2) Luigi Guccini, Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto: Mosaico di Marko I. Rupnik a ‘Casa Incontri Cristiani’ di Capiago, Testo pro manoscritto fuori commercio, Capiago 2006, pp.27s.

(3) Lorenzo Prezzi, Ibidem.

PROTEZIONE CIVILE AD ACQUEDOLCI

E’ stata inaugurata ad Acquedolci, domenica scorsa, la sede locale del Nois (Nucleo operativo interforze Sicilia), i cui locali siti in via Dante, sono stati concessi in comodato d’uso gratuito dal Comune di Acquedolci.

L’inaugurazione è stata preceduta da una cerimonia di presentazione sulle finalità che persegue l’Associazione  nella sala consiliare del Comune, nella quale hanno partecipato tra gli altri, l’Ing. Antonio Rizzo, redattore del piano di protezione civile del Comune e il Capo della Protezione civile Regionale Ing. Calogero Foti, il quale ha sottolineato l’importanza  del volontariato che, lungi dall’essere considerato un mero esercizio per mettersi in mostra, rappresenta invece un nobile atto di umana solidarietà.

Oltre al Presidente dell’Associazione Francesco Occhiuto, insieme a tutti gli associati-volontari, erano presenti  Autorità civili e militari locali e del comprensorio.

La costituzione del NOIS di Acquedolci rappresenta un nuovo traguardo di un lungo iter burocratico che si trascina da diversi anni  ma che non ha visto da parte delle Amministrazioni che si sono succedute l’attenzione che meriterebbe un argomento così importante qual’è quello della protezione civile, in caso di calamità naturali. Adesso, dice l’Ass. Nicolina Pulvirenti,  “con la revisione della determina sindacale del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) e dell’U.C.L. (Unità di Crisi Locale), passando dall’approvazione del Piano di Protezione Civile e arrivando alla costituzione del gruppo NOIS” si può sperare in qualcosa di concreto sulla delicata materia.

Fondamentale, per perseguire risultati efficaci, è una adeguata formazione sia dei volontari, sia dei funzionari e  dei dipendenti comunali, oltre che degli stessi Amministratori, diffondendo in tutti i cittadini, a cominciare dai più piccoli nelle scuole, la cultura della Protezione Civile.

Giuseppe Scaffidi Fonti