Come utilizzare il Capitale umano

Come utilizzare il capitale umano, questo il tema del convegno organizzato dal Centro Studi Luigi Sturzo Nebrodi di cui è responsabile il dott. Agostino Di Lapi, svoltosi a Sant’Agata di Militello presso la Parrocchia Sacro cuore il 22 dicembre scorso.

Nel suo intervento introduttivo il dott. Di Lapi ha evidenziato l’importanza della formazione, insieme alla determinazione e alla ricerca di idee innovative , per coloro che vogliono portare avanti un’idea imprenditoriale.

Sono intervenuti il Prof. Maurizio Ballistreri, docente di diritto del lavoro presso l’Università di Messina, che ha trattato il tema della contrattazione collettiva di prossimità,  il prof. Filippo Grasso, docente di Economia delle imprese turistiche presso lo stesso ateneo, che ha preannunciato un grosso cambiamento di strategia nella normativa riguardante gli aiuti alle imprese del settore turistico. Con il nuovo piano strategico nazionale e regionale, si dovrebbe dare l’addio agli interventi “a pioggia” nel settore turistico, mentre al contrario si dovrebbero privilegiare le azioni che hanno un immediato riscontro e ricaduta “strutturale” nel contesto economico-sociale. Lo stesso ha parlato di una startup che ha contribuito a formare ed avviare nel comprensorio dei Nebrodi, denominata “LUNA”, acronimo che sta per “Luoghi Narrati”, una cooperativa che si prefigge appunto lo scopo sociale di narrare, raccontare i luoghi, i borghi, i monumenti, le opere dei piccoli paesi dei Nebrodi, invitando il suo Presidente a spiegare come è nata l’idea e quello che si intende fare nell’immediato futuro.

E’ seguito un vivace dibattito cui hanno contribuito tra gli altri l’avv. Francesco Punzo, responsabile CISS di Palermo, che ha trattato dell’importanza che i valori della dottrina sociale Cristiana vengano posti a base di uno sviluppo a misura d’uomo, come diceva Sturzo.

Personalmente auspico che finiscano finalmente i finanziamenti “mordi e fuggi”. Cioè quei contributi pubblici dati ad aziende che si costituiscono al solo scopo di incassare il finanziamento che in quel momento è stato bandito dalla regione, senza cioè aver fatto prima un serio studio di fattibilità dell’idea imprenditoriale per evitare imperdonabili ed irredimibili errori nel target di collocamento sul mercato. Evitando cioè la nascita di imprese affette da malattia congenita. Magari con la complicità di Enti e/o funzionari che non fanno bene il loro lavoro o che hanno  addirittura interesse alla elargizione facile.

Mi vengono in mente i recenti scandali sui cosiddetti “corsi d’oro”. Ma questo è un altro discorso…

Ciò eviterebbe anche un notevole spreco di risorse che potrebbero essere  liberate ed essere altrimenti utilizzate per idee imprenditoriali serie e capaci di stare sul mercato. Creando “vera” crescita economica.

Fino ad ora abbiamo purtroppo assistito alla elargizione di risorse pubbliche date con criteri non certamente rispettosi del perseguimento del fine che dovrebbero avere, che è quello della crescita del tessuto economico-sociale.

Prevale ancora, una cultura “familistica” e dell’appartenenza politica, che porta a privilegiare gli amici piuttosto che il valore dell’idea imprenditoriale da qualsiasi parte questa provenga.

Fino a quando non si supererà questa mediocrità culturale e non si premierà veramente il merito, non ci dovremmo meravigliare dello scoraggiamento delle migliori intelligenze, che tenderanno a fuggire dalla nostra terra per cercare altrove, -dove vi sono migliori condizioni culturali, sociali ed economiche-, la loro realizzazione.

Un plauso quindi a queste inziative di formazione, che servono da stimolo per un maggiore impegno da parte dei giovani, (ma non solo), per acquisire maggiore conoscenza e consapevolezza delle “regole del gioco”, per poi poter incidere più efficacemente da protagonisti attori del cambiamento.

Mi piace il contesto valoriale  sul quale queste iniziative nascono e, spero crescano, che è quello del Popolarismo Sturziano, che aveva come cardine del suo pensiero il primato della “Persona” su tutto il resto.

Chi vi parla ha frequentato negli anni 1994-1995  il biennio di formazione politica “Pedro Arrupe” di Palermo diretto da Padre Bartolomeo Sorge, il quale nelle sue lezioni di Dottrina Sociale, faceva sempre riferimento alle profetiche intuizioni di Don Luigi Sturzo e alla necessità dell’attualizzazione del suo pensiero, per dare un’anima etica alla politica.

Partecipare a questo convegno è stato quindi un piacevole tuffo nel passato, quando con l’entusiasmo giovanile sentivo fortemente l’esigenza di una seria formazione politica.

E proprio per questo mi sento di dire che urge però fare una salto di qualità:  passare cioè dal piano pre-politico, di cui stiamo discutendo, a quello Politico con la “P” maiuscola. E questo non è un passaggio facile.

I punti di snodo sono stati accennati nel corso del dibattito: L’esigenza di una legislazione che guardi seriamente al mercato, che si confronti con esso come destinatario di risorse finalizzate ad un vero sviluppo, lontano dalle tentazioni pseudo assistenzialistiche o addirittura parassitarie che servono solo ad ingrassare i furbetti ed alimentare le clientele politiche, per consentire di perpetuare la propria presenza nei centri decisionali, sia essi politici, sia essi burocratici, -(Comune di Roma docet)-, e che quindi incentivi quelle iniziative che abbiano i requisiti minimi per stare e durare sul mercato, per portare vera crescita e vero sviluppo.

E poi, incentivare la vera, oserei dire selettiva formazione, che premi realmente il merito e l’impegno, agganciandola alle reali esigenze del mercato del lavoro e non avulsa da questo, per essere finalmente utile ai formati e non solo ai formatori.

Altrimenti si continuerà ad alimentare quel circolo vizioso tra politica, burocrazia e speculatori senza scrupoli che guardano esclusivamente ai propri interessi e non certamente al bene comune.

Diversamente sono state e saranno solo parole!

Giuseppe Scaffidi Fonti