Prima era contro, poi è stato insieme per un certo tempo, giustificando il proprio voltafaccia con contorsionismi dialettici, contribuendo alla vittoria di chi aveva in precedenza lottato; quindi, da ultimo, è tornato ad essere contro con più forza di quanto lo fosse stato la prima volta…
E la cosa ancora più singolare è che anche i fatti, le soluzioni di problematiche, dipendevano e dipendono dall’appartenenza a questa o quella compagine al momento dell’esame…
Ora mi chiedo quale affidabilità possa avere una persona che cambia opinione e appartenenza con tale facilità, che sposa una causa non partendo da un’analisi oggettiva di essa, ma da quello che si può ricavare dal prospettare l’una o l’altra soluzione… In quel momento…
Anche se solo in termini di “captatio benevolentiae”.
Non credo che atteggiarsi a protagonista sia utile o produttivo, quando la propria azione sia priva di seri punti di riferimento e scarsa di contenuti.
Nè il gridare o “spararla” più grossa può compensare tale deficit.
Una volta c’era l’ideologia, con tutte le negatività in essa insite. Ma se, caduta questa, senza che vi subentri un minimo di idealità o senso di appartenenza, non v’è crescita per una Comunità.
Giuseppe Scaffidi Fonti