Ospedale S.Agata di M.llo: incontro Lorenzin e responsabili area Nebrodi. Intervista al Sen. Bruno Mancuso.

S. Agata di Militello, ridente cittadina dei Nebrodi, affacciata sul Tirreno di fronte alle isole Eolie vive momenti di preoccupazione per il proprio Ospedale, in vista del 31 maggio termine ultimo per apportare modifiche al Piano Sanitario, che così com’è, si rivela assai inadeguato alle esigenze dei cittadini per quanto concerne la salute, diritto fondamentale. Politici, sindaci, amministratori, medici, sanitari e cittadini si sono mobilitati da tempo con la guida sagace e determinata soprattutto del dott. Salvatore Oriti. L’appuntamento importante è per il prossimo 13 maggio a Sant’Agata per rivendicare anche in piazza il diritto dei cittadini nebroidei. Diversi tra politici e medici, segnatamente il Dott. Francesco Re, sindaco di S. Stefano di Camastra non escludono il ricorso anche alle vie legali. Con il Senatore ci incontriamo nella sua casa di campagna. L’accoglienza è informale, come suo solito, il caffè ottimo (e visto lo Scirocco ci voleva proprio). “Come si va ad Acquedolci?” è la prima cosa che mi chiede. “Bene… L’ho vista alla presentazione della candidatura a Sindaco dell’Avv. Alvaro Riolo, una bella presentazione: in gamba, professionale, con un buono staff operativo…” “Sì, inoltre è giovane ma ha già fatto esperienza con l’amministrazione Oriti… Esperienza e professionalità sono i cardini che mi hanno spinto a dare il mio appoggio…” “Per Acquedolci, siamo a 5 Km, entro nel vivo, l’ospedale di Sant’Agata riveste una importanza decisiva, come del resto per Sant’Agata ed i Nebrodi in genere. E’ per questo che volevo sentirLa…” “E’ un riferimento imprescindibile: Sant’Agata si colloca a metà strada tra Messina e Palermo, è il distretto più popoloso, 90.000 cittadini contro i circa 40.000 di quello di Patti o di Barcellona, è centrale per l’area dei Nebrodi, da Santo Stefano a Capo d’Orlando, a Cesarò. Si tratta qui non solo di difendere da un depotenziamento e declassamento, ma al contrario di impegno per un potenziamento dei reparti esistenti e per la istituzione di nuovi, quali unità coronarica e terapia intensiva.” “Un fatto importante, Senatore: oggi, più che una volta, assume importanza la professionalità. Proprio su questo punto però, l’Ospedale di Sant’Agata non ha problemi, anzi, molti reparti possono vantare dati di professionalità di rilievo anche rispetto sia alle medie regionali che nazionali, quali ad es. quello di cardiologia…” “Certamente, anche chirurgia, ostetricia, ortopedia, per citarne solo alcuni. Ma, di più: Sant’Agata può vantare anche una vera e propria “Tradizione” professionale. Ecco anche perché Sant’Agata non può e non deve essere ridotta ad un punto di snodo, ma mantenere le sue caratteristiche, ossia essere un centro di trattamento. Sono solo alcuni dei punti più importanti per cui va elogiata la lotta che sta conducendo soprattutto il dott. Oriti, cui mi associo e che ha tutto il mio sostegno…” “Sin qui ha parlato soprattutto il medico, ma Lei è anche parlamentare…” “Come lei sa, la sanità è competenza regionale e questo limita la mia azione di Senatore. Tuttavia, proprio per in qualche modo aggirare questo limite, stiamo attenzionando la realtà di Sant’Agata quale capofila dei Nebrodi, il che consente di guardare sia ai progetti per le aree interne (che sono zone disagiate) ed anche adire il Ministero ed il Ministro. E’ a questo che mi sto adoperando alacremente con Lorenzin: un incontro con i responsabili delle aree interne ed il Ministro. E, in virtù delle caratteristiche territoriali di zona a rischio, chiedere la istituzione anche di nuovi reparti. Insieme ad altri vogliamo poi cercare di fare pressione sul Governo Siciliano perché nel Piano Regionale siano riconosciuti i requisiti e quindi operata una revisione…” “E qui allora abbiamo anche l’importanza della manifestazione del 13 maggio…” “Precisamente. Abbiamo però anche da combattere un ostacolo grande… Venga le faccio vedere è qui vicino ed è una di quelle robe da “Striscia la Notizia”…” Effettivamente si resta allibiti: lo scheletro fatiscente di un’opera incompiuta. “E’ costata 30 miliardi delle vecchie lire. E’ il frutto delle cattive amministrazioni del passato. E’ la testimonianza dell’incapacità di chi ai tempi doveva programmare la sanità siciliana, specie Sant’Agata, al centro tra due capoluoghi. Sant’Agata merita ben altro e di più…” “Mamma mia… Dobbiamo impegnarci davvero per il 13 maggio. La ringrazio.”
francesco latteri scholten