Archivio mensile:Gennaio 2016

Ma il classico è superato ?

Rispondeva Antonio Gramsci, a chi gli chiedeva quale fosse il modo migliore per allenare la mente: “Tradurre i classici, latini e greci, non conosco un metodo migliore…

E tempo fa, durante un dibattito televisivo riguardante l’orientamento scolastico, il Direttore del Dipartimento di fisica del Politecnico di Torino, sosteneva che i suoi migliori studenti provengono dal liceo classico.

E dello stesso avviso era il famoso architetto Bruno Zevi.

Questi tre riferimenti la dicono lunga sul significato e l’importanza degli studi umanistici, tante volte, erroneamente, considerati non attuali e non rispondenti alle esigenze della moderna società.

Allo stesso tempo demoliscono il preconcetto secondo cui gli studi classici non preparino adeguatamente per un futuro  impegno in campo scientifico o tecnico, così come dovrebbe essere superata la dicotomia, spesse volte affiorante nei dibattiti, tra preparazione umanistica e scientifica.

Gli studi classici contribuiscono a fornire allo studente il  “metodo”, ovvero quelle modalità di studio e approccio alle varie discipline che poi ritornerà utile nella vita di tutti i giorni.

… Parola di uno che non ha studiato al liceo classico e che quindi non può essere accusato di avere un’idea precostituita o “di parte”, ma che ha imparato ad apprezzarne la bontà…

Giuseppe Scaffidi Fonti

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Cantore del Vangelo

Il novello Sacerdote subito dopo l'ordinazione
Il novello Sacerdote subito dopo l’ordinazione
Don Giuseppe Agnello, componente della Corale Parrocchiale, concerto del 6/1/2006: "Siamo venuti per adorarlo"
Don Giuseppe Agnello, componente della Corale Parrocchiale, concerto del 6/1/2006: “Siamo venuti per adorarlo”

Diceva Sant’Agostino che “chi canta prega due volte”…

Questo è stato il pensiero immediato nel seguire la prima messa presieduta dal novello sacerdote Don Giuseppe Agnello, della Comunità di Acquedolci, ordinato presbitero da S.E. Mons. Ignazio Zambito, Vescovo di Patti, nella basilica concattedrale “SS. Martiri del XX secolo”,  il 5 gennaio scorso.

E la celebrazione eucaristica, in occasione della ricorrenza dell’Epifania di Nostro Signore, ha assunto, anche per questa particolare attitudine e predilezione per il canto del neo-sacerdote, -(per tanti anni è stato membro della corale parrocchiale)-,  una ulteriore sacralità.

Che emozione, assistere alla totale consacrazione di un giovane a Dio.

Grazie Giuseppe! Che tu possa essere sempre servitore fedele ed efficace del Vangelo nel nostro tempo.

Giuseppe Scaffidi Fonti