LA FONDAZIONE DI ACQUEDOLCI NEGLI SCRITTI DI BENEDETTO RUBINO

Si è svolto  il 23 ottobre scorso nella sala consiliare del Comune di Acquedolci la presentazione del libro “La fondazione di Acquedolci negli scritti di Benedetto Rubino (1922-1937), di Pierpaolo Faranda.

Dopo la sua prima opera; “Acquedolci, città giardino”, continua la meritevole opera di recupero della memoria storica  dell’arch. Faranda.

Con questa monografia, incentrata sulla pubblicazione degli articoli di Benedetto Rubino sulla fondazione di Acquedolci, “si vuole, si legge nella prefazione, testimoniare il complesso lascito dello studioso che si dispiega su più fronti. ” Il Rubino fu infatti demologo, ma anche fotografo e farmacista. Egli ” ha sapientemente  documentato la nascita  del nuovo centro urbano. Gli scritti e le fotografie, sviluppate e stampate nella sua casa-laboratorio, rappresentano il compendio di un patrimonio storico, sociale e antropologico di speciale spessore, punto di riferimento per appassionati e addetti ai lavori che si incaricano di interpretare la Sicilia della prima metà del Novecento”.

L’evento è stato sponsorizzato dalla locale Pro-loco, sempre attenta e sensibile agli eventi culturali. Erano presenti anche i nipoti del Rubino, Nuccio e Giorgio. Per l’amministrazione Comunale il Presidente del Consiglio Calogero Carcione e l’assessore alla cultura Daniela Zingale.

E’ intervento Sergio Todesco, ex assessore della Giunta Accorinti, futuro dirigente della biblioteca regionale, il quale ha  posto l’accento sull’esigenza del recupero del parimonio immobiliare esistente, facendo riferimento al castello Cupani, che potrebbe essere adibito a “contenitore” dei  giacimenti culturali presenti nel territorio per meglio essere valorizzati. “Che senso ha che Thea resti al museo Gemellaro di Palermo, rappresentando qualcosa di indistinto, quando potrebbe benissimo essere collocata qui ad Acquedolci, costituendo  invece elemento di attrazione di consistenti flussi turistici e creando anche occasioni di lavoro. L’amministrazione locale dovrebbe sfruttare i POR di imminente pubblicazione portando avanti progetti già ben strutturati in modo tale da costringere i redattori dei Por ad adeguare questi ultimi ai progetti e non viceversa come è stato sin’ora”. Todesco ha concluso il suo apprezzato intervento augurandosi che quanto auspicato un po da tutti non resti a livello di pie intenzioni.  senza poi essere declinato in fatti concreti.

Ma si vuole veramente il recupero e la valorizzazione del Castello?

Tali ultime considerazioni,  mi hanno fatto pensare a certi comizi cui ho assistito durante la campagna elettorale della precedente amministrazione Gallo, allorquando si prometteva agli elettori che l’Amministrazione sarebbe stata attenta ad “intercettare” -si è usato questo termine, che è stato riusato  durante l’incontro   da parte dell’assessore alla cultura- i finanziamenti regionali, nazionali e comunitari che si sarebbero succeduti…

A guardare agli ultimi avvenimenti e alle notizie riportate negli organi di stampa si vede che molti Comuni del comprensorio stanno beneficiando di consistenti finanziamenti per vari fini, ma il nome di Acquedolci non compare mai !

Se il buon giorno si vede dal mattino… Ma questo è un altro discorso.

 

Giuseppe Scaffidi Fonti